L'ANGOLO DI RINO SALVATI
Recensione di Grey di EL James
1. Lui è bello, ricco, affermato, con molta esperienza e arrogante. Le donne svengono quando passa loro accanto. Non si è mai innamorato.
2. Lei è vergine, bella, ingenua e, una volta rotti gli indugi, molto appassionata. Non si è mai innamorata.
3. Lui è un dominatore. A 27 anni dirige con pugno di ferro un impero da 40.000 dipendenti creato con le sue sole forze nei ritagli di tempo tra una seduta di dominazione, un incontro di kick boxing e... un volo in aliante, possiede un jet privato e l'elicottero personale, ma sotto sotto è un filantropo travestito da mostro.
4. Lei è orgogliosa ma la corte extra lusso non le dispiace.
5. Lui le propone un contratto standard da sottomessa, che lei modifica a piacimento, ma finisce per essere dominato dall'amore di lei.
6. Lui commette l'inimmaginabile: la sculaccia una volta di troppo.
6. Lei fugge via.
7. Lui le manda dei fiori e decide di cambiare.
La trama è quella di migliaia di romanzi Harmony e il sadomaso è talmente annacquato che non creerebbe imbarazzo neanche a una monaca di clausura. Qualche sculacciata qua e là, più un pretesto che altro, condita dagli scontati tormenti interiori di Grey. Lo stile è minimale, piatto come una cinghia.
Che dire? È un archetipo, una favola che girando sugli stessi accordi di Pretty Woman o La Bella e la Bestia tocca punti profondi dell'animo femminile. L'amore di Anastasia salverà Grey dalle tenebre di una vita priva di affetti?
Ultimo ma non ultimo, il punto di vista della storia è teoricamente maschile, ma tra quello che un uomo prova e quello che la romantica EL James pensa che provi, vi assicuro, c'è una differenza abissale.