Oggi parliamo di ... Essere editori di se stessi-
Essere editori di se stessi.
Italiani, popolo di santi, navigatori e... autori indipendenti? Secondo i dati più recenti forniti dall'Associazione Italiana Editori*, già nel 2013 si contano oltre 39.000 libri pubblicati in Italia tramite il self-publishing. Poco importa se si tratti di tradizionali volumi su carta o di eBook, se lo scrittore sia emergente o affermato: sempre più autori considerano la pubblicazione indipendente come la via privilegiata per raggiungere i lettori.
È il caso di Riccardo Bruni, Jenny Anastan, Massimo Volta, Luca Rossi e Caterina Emili: cinque autori con percorsi letterari differenti, ma accomunati dalla scelta di diventare editori di se stessi. Tutti hanno pubblicato i propri romanzi in formato digitale come eBook tramite la piattaforma Kindle Direct Publishing (KDP) e come libro cartaceo con il servizio Amazon dedicato alla stampa on-demand, CreateSpace. Al 28° Salone Internazionale del Libro di Torino hanno condiviso con il pubblico la propria esperienza.
Casa Sanremo Writers
Il salotto culturale di Casa Sanremo
Anche quest’anno Casa Sanremo porta la letteratura tra le manifestazioni culturali che si svolgono nei giorni del Festival.
Con un inedito esperimento, inaugurato nel 2011 la rassegna “Casa Sanremo Writers”, è una cinque giorni di presentazioni di libri, readings, incontri con artisti e autori, caffè letterari.
Ogni giorno nel salotto di Casa Sanremo si parlerà di un libro in uscita e si potrà discuterne direttamente con l’autore.
Casa Sanremo Writers è una splendida occasione di incontro tra gli scrittori e il loro pubblico, in compagnia di musicisti, giornalisti, uomini di spettacolo.
Bevendo the e leggendo passi di libri, verranno proposti cinque percorsi letterari differenti, su argomenti specifici legati a storie di musica e di vita.
IL PREMIO “Casa Sanremo Writers”
Casa Sanremo lancia la V edizione del premio letterario CASA SANREMO WRITERS.
S’intende premiare uno scrittore italiano, cui viene riconosciuto il merito di aver saputo raccontare storie intense attraverso la tematica musicale.
Il premio vuole attirare l’attenzione sulla relazione virtuosa tra letteratura e musica, intesi come due tra i mezzi d’espressione più significativi per le nuove generazioni.
Tra canzoni, racconti e chiacchiere, il premio è un modo per spingere a riflettere sulle infinite possibilità interiori che offrono musica e parole.
Le ultime due edizioni sono state organizzate dalla Booksprint di Vito Pacelli. Io ho partecipato nel 2014 con il romanzo Blackout e giungendo tra i 19 finalisti. Nella mia oramai lunga carriera di aspirante scrittore, di Narratore come io mi definisco, quella partecipazione mi ha dato la soddisfazione più grande, mi ha anche dato l'opportunità di farmi intervistare nel prestigioso palcoscenico del Palafiori di Sanremo. Grazie Vito.
Per la prima volta un gruppo di scrittori torinesi si unisce per tentare un inedito esperimento culturale e narrativo: raccontare i cambiamenti della propria città attraverso il romanzo giallo-noir. Infatti, come sostiene lo scrittore inglese Jake Arnott, «Il noir riflette la società come se fosse uno specchio rotto. Riflette a pezzi. Mostra la società attraverso frammenti. Perché è l’unico modo in cui si può descrivere la società. La società non è una fotografia, è molte cose diverse insieme».
Di conseguenza è sbagliato tentare di riproporre la Torino magistralmente descritta quarant’anni fa da Fruttero e Lucentini: quella città non c’è più, come non ci sono più i due autori, considerati a ragione i “fondatori” del genere giallo-noir subalpino. Occorrono nuovi linguaggi, nuovi soggetti, nuove chiavi interpretative. I dodici autori di Torinoir intendono promuovere la narrativa gialla e noir in tutte le sue componenti letterarie e di genere, senza preclusioni formali, con l’intento di esplorare i registri lessicali, le fisionomie sociali, i costumi urbani e le scabrosità individuali attraverso la lente prismatica offerta da voci autonome, stili asimmetrici, sensibilità differenti e sguardi convergenti.
I primi passi sono stati la condivisione di un Manifesto, la creazione di un sito internet (https://www.torinoir.altervista.org), di una pagina Facebook e di un profilo Twitter per dialogare con il vasto pubblico dei lettori e degli appassionati del genere. Seguiranno altre iniziative pubbliche (presentazioni di libri, eventi collettivi al Salone del Libro e al salone Off) e la stesura di una antologia di racconti sulla Torino “nera” contemporanea.
Rocco Ballacchino Giorgio Ballario Fabio Beccacini Maurizio Blini Marco G. Di Benedetto Patrizia Durante Claudio Giacchino Fabio Girelli Andrea Monticone Enrico Pandiani Luca Rinarelli Massimo Tallone
https://torinoir.altervista.org/wp/chi-siamo/
Come smascherare le Case Editrici a pagamento. Tratto dal sito Software Paradiso.
Le truffe possibili
Questi suggerimenti non sono esaustivi ma comportano, qualora se ne noti la compresenza, il dubbio che ci sia qualcosa che sa di truffa nell'eventuale contratto:
- il sito di un editore che parli troppo, si dilunghi spesso senza ragione, di manoscritti che vengono pubblicati senza chiedere contributi agli autori; chi sia davvero editore gratuito non lo sventola troppo, bastano due righe e non intere pagine;
- chi chiede anche il numero di telefono, spesso lo fa per avere una possibilità di contattare l'autore per comprendere le sue intenzioni rivolte al pagamento di un contributo di qualunque genere;
- anche se il contributo appare non diretto, l'editore che cerca di frodare l'inesperto autore parla di partecipazione alle spese di presentazione del libro, oppure a quelle per le fiere del libro, o per associarsi alla organizzazione culturale;
- l'evantuale richiesta di acquisto di copie può nascondere un vero e proprio business per l'editore che parla di costi di produzione quando, invece, vorrebbe coprire tutte le sue spese e guadagnare sull'autore; un libro di 300 pagine in formato standard e con copertina a colori costa circa 5 euro per la sola stampa; chi chiede il doppio vuole andare oltre tutto ciò, com'è evidente; spesso tali editori non hanno nemmeno un ufficio e operano da casa;
- una casa editrice che accetti l'invio del manoscritto non può rispondere, dopo pochi giorni, che esso sia stato scelto per la pubblicazione, non c'è stato tempo per leggerlo; è capitato che dopo tale periodo un editore avesse telefonato mostrando di non conoscere nemmeno il titolo di ciò che avrebbe voluto pubblicare;
- spesso gli editori truffaldini usano una tecnica particolare per far abboccare l'autore all'amo; inviano un'email dicendo che servono i dati per stilare il contratto, poi lasciano passare del tempo per far maturare la speranza nel soggetto contattato, quindi chiamano telefonicamente per sondare ulteriormente, e a nulla vale che il sito parli di pubblicazioni senza contributo, perché spesso è proprio il contrario;
- gli editori che vogliono truffare, in genere, parlano di incontri con l'autore presso la redazione, per conoscersi meglio. In realtà tutto ciò serve per tastare la situazione in attesa di convincere al versamento di denaro per la pubblicazione;
- nessuna promessa di successo deve far pensare che esso ci possa essere così alla svelta, del resto le case editrici serie non sanno mai che tipo di vendita possano ottenere da una pubblicazione;
- i contratti, seppure firmati dalle parti, servono a ben poco con gli editori che truffano perché puntualmente li disattendono, per cui bisogna affidarsi agli indizi precedenti per svelare la vera natura del tizio che propone;
- qualora ci siano dei dubbi oppure si sia quasi convinti di pagare, anche qualche mihliaio di euro, per essere pubblicati, sarà bene farsi consigliare da chi conosce come speculano tanti editori sulla pelle degli autori e sarà utilechiedere un aiuto a noi.